Festa di nozze nell'antico "Teatro" dei Lavatoi di Rio nell'Elba
di Rossella Celebrini

Ci sono luoghi che affascinano! Sempre! Quando, dopo anni, ho varcato la porta d'ingresso dei "Lavatoi pubblici" di Rio nell'Elba ho subito sentito il mormorare lontano delle sue bocche d'ottone del Cinquecento. Allora ho chiuso gli occhi, come facevo da bambina, quando mia nonna Filomena mi raccontava le storie di tante donne la cui vita rappresenta, oggi, la memoria storica di un "monumento di socializzazione" con una forte carica simbolica. Donne con la "pezzola" (un fazzoletto per coprire la testa) o con i capelli raccolti in una crocchia, che nei secoli hanno lavorato duramente fino a consumare le lastre di granito delle vasche con i loro piedi stanchi e le loro mani raggrinzite, sempre affaccendate a lavare e strizzare i panni dei figli, fratelli o mariti, quasi tutti minatori fieri e forti, che hanno estratto dalla terra natia il ricco minerale di ferro.

In questo luogo dal sapore antico, il 25 aprile è stato celebrato un suggestivo matrimonio civile al quale hanno preso parte non solo i parenti e gli amici di Valentina e Gianni, gli sposi, ma anche la comunità riese, conosciuta come gente tenace e laboriosa. Organizzare e rappresentare in un teatro tanto importante il loro idillio amoroso è stata, ancora una volta, l'occasione per "tuffarsi" nel passato. Nel paese verdeggiante e prolifico d'acqua di Rio nell'Elba, arroccato su un colle che domina "La Valle dei Mulini", ho riassaporato la genuinità di un borgo antico e ritrovato subito il calore e la generosità dei paesani come qualcosa di unico e raro. Ho respirato i profumi e i colori della sua vegetazione e riascoltato la sua "musica": il canto del gallo allo spuntar del sole echeggiante nella valle, il "parlottare" di un ruscello, il rumore incessante delle acque sorgive della fonte dei Canali e, per chi lo ha conosciuto, il gorgheggiare chiassoso di Ciccillo, il pescatore che da Porto Azzurro veniva ogni giorno a vendere il pesce, rallegrando il paese.

Valentina e Gianni hanno coronato il loro sogno d'amore in un paesaggio avvolto da un'incantata e aurea magia. Sono arrivati insieme alle loro due splendide bambine, Martina e Caterina, che nelle vesti di damigelle d'onore, raffinate e impeccabili con indosso un abito bianco candido rifinito con nastri color pesca, hanno aperto il corteo nuziale al quale hanno fatto seguito i testimoni Simonetta e Bruno, e parte degli invitati. All'interno li attendeva il Sindaco del paese, particolarmente emozionato per la sua prima celebrazione in un luogo così inusuale per un evento di nozze. Lo stupore di amici e parenti è stato incontenibile quando ai loro occhi sono apparsi i Lavatoi trasformati in un "Teatro Nuziale" con un palco d'amore (luogo della celebrazione) allestito nella parte posteriore delle antiche vasche.

Quando ho iniziato a studiare la scenografia del matrimonio ho pensato ad un allestimento importante e simbolico, misurato e curato nei minimi dettagli: ispirandomi alla sua storia ho utilizzato del tessuto per avvolgere e rifinire l'ultima delle imponenti travi della capriata. Un drappeggio morbido e sinuoso ai lati della trave ha fatto da cornice a "un dipinto" che magicamente si è riflesso nello specchio acqueo dei Lavatoi insieme a "raccolti" di tessuti, sedute di seta e decorazioni floreali che hanno adornato gli spazi vuoti. Amarilli bianchi rifiniti con foglie di papiro sono stati adagiati sull'acqua ferma, arricchita da tralci di edera, rose color pesca, candele e ninfee che galleggiavano serafiche. Un tripudio di sete, rasi e georgette impreziositi da fiori e colori, e il sussurrare lento e silenzioso dell'acqua hanno caratterizzato e accompagnato il rito nuziale.

Tutto quello che viene dopo è una gran festa! Mentre gli sposi, ancora emozionati, salutavano gli amici, alcuni bambini distribuivano felici i coni (realizzati con preziosa carta intarsiata di rose) pieni di petali e riso, adagiati in piccoli panieri rifiniti con pizzo bianco e raso. Gli sposi "si sono accomiatati" presto da tanta emozione, dai primi saluti e dalle foto di rito per festeggiare con parenti e amici. Nella parte adiacente ai Lavatoi, dove ancora una volta l'acqua zampillante da una fontana ha fatto da regina di casa, è stato organizzato un raffinato party. Un allestimento scenografico con un ricco buffet a base di stuzzichini e finger food, serviti su specchi e vassoi perlati, da far sposare con prosecco e fruttati cocktail, una gustosa confettata offerta in alzatine di vetro e in sacche di douchesse di seta, una nuvola di organza e rose sulla quale sono state disposte delicate bomboniere a forma di fiore. A conclusione, il tradizionale taglio della torta realizzata a più piani di misure differenti che, in un guscio di glassa rifinito con rose e una ghirlanda di edera, racchiudeva un cuore di crema chantilly e di nocciole. Dulcis in fundo...il bacio romantico e appassionato di Valentina e Gianni. Ancora oggi i paesani ricordano con emozione e orgoglio la Festa di Nozze nell'antico Teatro dei Lavatoi pubblici di Rio nell'Elba.




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